Castro era una piccola città protetta dal suo Castello.
Poco oggi rimane del bel Castello di Castro ... il Castrum Felicitatis (Castello di Madonna Felicità) che con tanto orgoglio i Castrensi dicevano che solo con le ali le loro mura si potevano scalare.
Qua e la si vedono ancora dei tratti di mura e dei depositi ... e la porta Santa Maria.
Con la riprogettazione delle mura difensive, fatta da Antonio Sangallo, l'entrata principale a Castro diventò la Porta Lamberta.
La Porta fu costruita come un arco di trionfo con raffigurati vari episodi storici riguardanti la famiglia Farnese.
Di questa porta (doveva essere sulla sinistra rispetto alla foto di cui sopra) non abbiamo trovato nulla tranne il campo.
Dalla parte opposta di Castro c'era Porta Santa Maria.
Questa porta era importante perchè qui c'era la sorgente che forniva l'acqua a Castro.
Con la ristrutturazione difensiva voluta da Antonio da Sangallo fu deciso di chiudere questa porta che cambiò nome in Porta Murata.
E alla sorgente come si arrivava?
Anche la sorgente fu abbandonata e fu costruito il pozzo di Santa Lucia.
Il pozzo, simile a quello di San Patrizio a Orvieto, fu costruito con una doppia scala a chiocciola.
Di questo pozzo non abbiamo trovato traccia ... ma neanche lo abbiamo cercato con convinzione.
Il centro di Castro è rappresentato da Piazza Maggiore, questo ci racconta Domenico Angeli, notaio in Castro, nel 1575.
E' facile ipotizzare che la Piazza Maggiore avesse al centro una fontana od un pozzo.
Su questa piazza si affacciavano i più importanti palazzi della città:
1) Palazzo Caronius
2) Palazzo del Podestà
3) La Zecca
4) oltre all'Hostaria o Palazzo del Duca in Piazza
5) Le strade mattonate
I ruderi del Palazzo Caronius.
Hanno distrutto tutto ...
Palazzo del PodestàI ruderi del Palazzo del Podestà.
Ci vuole molta fantasia ad immaginarlo come era.
ZeccaQuesta era la zecca che emetteva la moneta che circolava nel Ducato di Castro ...
il Quattrino Farnese
Ed in Piazza Maggiore c'era anche l'Hosteria di Castro
Il disegno di Antonio da Sangallo il Giovane oggi vedibile agli Uffizi n. 299/a ci indica come era disposta parte della Piazza Maggiore.
Una caratteristica che faceva di Castro una città quasi unica nel panorama del cinquecento Italiano era di avere strade e piazze mattonate.
Lo ripetiamo ... ci vuole molta fantasia a capire cosa c'era prima della grande distruzione.
La furia Papale non si fermò neanche davanti .... alle chiese.
A Castro ce ne erano, come d'uso all'epoca, tante:
- Cattedrale di San Savino
- Madonna della Viola
- San Pancrazio
- San Bernardo Abate
- Santa Lucia
- San Sebastiano
- Madonna del Carmine
- Santa Maria dei Servi
- Ospedale di San Giovanni
- Convento di San Francesco
Di tutte sono visitabili i resti di Santa Maria dei Servi e della Cattedrale consacrata a San Savino e, ma non ci abbiamo provato, il Convento di San Francesco.
San Savino, la cui festa cadeva il 3 Maggio, era il protettore della città di Castro.
La Cattedrale venne consacrata il 29 aprile 1286 dal vescovo di Castro, San Bernardo da Bagnoregio.
Non ci sono noti disegni e/o quadri che la raffigurano, ma sicuramente era in stile romanico, vista la data di consacrazione.
Santa Maria dei Servi era probabilmente una chiesa di epoca bizantina e sorgeva appena fuori dalle mura nella zona della porta murata.
A Santa Maria ho avuto, se eventualmente fosse necessario, l'ennesima prova che la madre degli schiocchi è sempre gravida.
Vorrei volentieri vedere in faccia del deficiente che ha scritto le sue "cazzate" su un affresco ...
... pensando di fare quale cosa di "ganzo"!
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