La via Francigena attraversa il territorio della Valdorcia praticamente per tutta la sua interezza.
La strada originaria fu tracciata dai Longobardi durante la loro calata in Italia.
Inizialmente era una delle tante strade Romea, ovvero che portava a Roma poi, dopo la sconfitta dei Longobardi da parte di Carlo Magno, diventò prima la via Francisca e poi la via Francigena.
Nei secoli il suo tracciato si modificò in funzione delle condizioni sociali e storiche.
Strade secondarie diventarono primarie e percorsi principali persero la loro importanza.
Ecco quindi che in Valdorcia si possono individuare tre sostanziali percorsi che, da nord verso sud, partendo dal ponte sul fiume Ombrone a Buonconvento arrivano fino a Ponte sul Rigo o Radicofani.
Un primo tratto, probabilmente per molti anni il principale, è quello di fondo valle.
L'attuale Cassia, pur con molte imprecisioni, "ricorda" questo percorso.
Quindi quando si passa in auto percoorendo la Cassia da Torrenieri e passando per i Triboli, per San Quirico d'Orcia, davanti alla fattoria fortificata della Scala, nell'abitato di Gallina, per la fattoria fortificata delle Briccole fino ad arrivare a Ponte a Rigo si percorre, su asfalto, l'antica via Francigena.
La fattoria fortificata della Scala con ruderi della chiesa della Scala si trova a circa 600 m a nord dell'abitato di Gallina.
Ed alcuni toponomi ricordano le sue lontane origini.
Le località delle Forcole od, ancora più a sud, delle Forche ci ricordano di tempi antichi ove i ladri ed assassini venivano processti e subito impiccati.
A circa 800 a sud dell'abitato di Gallina si trova la fattoria fortificata delle Briccole.
Questa fattoria fortificata è alquanto malridotta.
Si segnala che nel nucleo della fattoria si trova l'antica chiesa di San Pellegrino e che qui nel 1219 sostò San Francesco di ritorno da Rieti.
Il secondo percorso passa lungo il monte Amiata e ricalca in parte l'originario percorso Longobardo.
Il percorso si separa dalla via Francigena principale nella zona dell'attraversamento del fiume Orcia, appena dopo Bagno Vignoni.
Da qui si proseguiva per Castiglione d'Orcia e poi per Vivo d'Orcia, si puntava su Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio e si rientrava sulla Cassia a Ponte a Rigo.
Il guado sul fiume Orcia era veramente un incrocio importante sulla Francigena.
Si poteva proseguire sul fondovalle camminando sulla attuale SS2 Cassia.
Si poteva procedere sul crinale a mezza costa verso il Monte Amiata.
Si poteva procedere sul crinale a mezza costa ove oggi si trova la SP53.
Come già detto anche il terzo percorso parte dal guado sul fiume Orcia, sito subito a valle di Bagno Vignoni, dove la strada devia verso l'Ospizio di Spedaletto.
La Francigena seguiva il percorso dell'attuale SP53 e si prosegue fino a Celle sul Rigo e da qui si rientra sulla Cassia.
Percorrendo la SP53, dopo pochi dal bivio della SS2, si arriva all'Ospizio di Spedaletto.
La sua funzione era sia di fattoria fortificata e di ospizio per viandanti e/o pellegrini.
L'Ospizio di Spedaletto fu realizzato verso la fine del XII secolo e gestito direttamente dallo Spedale di Santa Maria della Scala di Siena.
Solo per completezza.
Esisteva un quarto ramo della via Francigena.
Questo ramo si separava dalla Francigena di fondo valle nella zona a sud di Torrenieri, passava prima da Monticchiello e poi da Corsignano.
Pienza è di costruzione relativamente recente e quindi nel medioevo non esisteva.
Da qui arrivava nella zona dell'attuale Chianciano Terme, passava da Sarteano, da San Casciano dei Bagni, da Trevinano e si ricongiungeva sulla Cassia quasi ad Acquapendente.
Perchè questo largo giro?
Sostanzialmente per due motivi.
Il primo di sicurezza: ladri ed assassini la facevano da padrone a sud di San Quirico fino a Radicofani.
Il secondo che i pellegrini su questo percosrso trovavano tutta una serie di pievi.
Questo percorso si può parzialmente percorrere anche in auto.
Partendo da Chianciano Terme si percorreno le SP19; SP21; SS321; SP41 e 5P51 fino ad immettersi nella Cassia.
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