Su molti siti trovate il percorso che da Forca di Presta conduce fino al Monte Vettore ...
Difficilmente da questi racconti si apprezza la difficoltà e la durezza del percorso stesso e la conseguente fatica per completarlo.
Noi vogliamo (in parte) colmare la lacuna riportando una sequenza fotografica che, partendo da Forca di Presta, arriva fino al rifugio Tito Zilioli ed all'anfiteatro del Monte Vettore.
Salendo spesso inquadreremo Forca di Presta in modo che sia chiara la distanza dal passo.
Il percorso è suddiviso in sei "pettate", da circa 100 m l'una, di dura salita.
La salita della prima rampa è, forse, la più dura in assoluto ed è di circa 200 m.
Ricordatevi, quando preparate lo zaino, che a monte, dopo le 16 del pomeriggio, normalmente è freddo, piove, grandina o nevica!
Si arriva fino al punto dove passa la linea della rete idrica.
Tenete la sinistra e non puntate sull'appena accennato sentiero di destra ... come ha fatto Simone!
Da qui il Lago di Pilato è ancora veramente lontano ... ma stiamo entrando nella zona "A" ovvero la zona a massima protezione del Parco dei Sibillini.
In tutta la dura salita questo è l'unico punto quasi in piano.
La Quinta rampa parte dalla Croce Tito Zilioli (+30 Marzo 1958) ha ricordare che, anche un grande alpinista, può morire per il freddo e la stanchezza tra queste vette.
Quando si affronta questa rampa ... siamo quasi arrivati.
Ma chi era Tito Zilioli?
Tito Zilioli era un alpinista che il 30 Marzo 1958 insieme ad altri tre compagni di avventura:
- Pinetta Teodori
- Claudio Perini
- Francesco Saladini
decidono di salire verso il Monte Vettore
Sono tutti alpinisti semiprofessionisti che "sanno quello che fanno" ...
Ripeto che siamo nel 1958 e, dopo la conquista Italiana del K2 del 1954, l'alpinisno era di moda.
Il percorso che decidono di fare è lo stesso che proponiamo Noi ... soltanto che lo fanno a fine Marzo ... in una giornata dalle condizioni meteo molto impegnative.
Partono, come tanti fanno ancor oggi, verso le 5 del mattino e dopo oltre 12 ore di scalata, vestiti sostanzialmente con indumenti a base di lana, arrivano in vetta.
In vetta c'era, come al solito, tanto vento, neve e freddo.
Decidono quindi di scendere per ritornare verso la Sella della Ciaule, ove oggi si trova il rifugio dedicato proprio a Tito Zilioli, e proseguire verso il Monte Vettoretto.
E proprio alla base del Monte Vettoretto dove le condizioni di salute di Tito Zilioli, che già stava male fin dall'arrivo in vetta, peggiorano drasticamente e circa alle 20.00 muore.
Il suo corpo sarà recuperato il giorno dopo.
Oggi, nel punto dove Tito Zilioli morì, si trova la croce che Vi abbiamo mostrato precedentemente.
Ma torniamo all'ascesa verso il Monte Vettore.
Quando si arriva in cima ci si apre davanti l'anfiteatro dei Sibillini e con il Lago di Pilato.
Ci preme ricordarVi che il massiccio del Monte Vettore non è una montagna da prendere alla leggera o (peggio) sotto valutare.
Andate con abbigliamento adeguato e siate preparati agli improvvisi e repentini cambiamenti del tempo ... una volta siamo ridiscesi dal rifugio Tito Zilioli sotto una violenta grandinata.
In auto avevamo un cambio abiti totale ... mutande comprese.
A dimenticavo ... portatevi tutta (tanta) l'acqua che Vi serve.
Questo sito non ha alcuna pretesa di completezza, ma vuole solo documentare fotograficamente un attimo di magia.
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